martedì 18 maggio 2010
le cicatrici del passato, i tatuaggi che non ti ricordi, tutto quello che è stato non esiste, esiste silenziosamente, e non puoi che assumerti la colpa, far seguire il piede sinistro a quello destro, continuare coi passi, somigliare ad un serpente - non andare indietro - ora puoi sincronizzare gli orologi e attendere l'ora dell'ora esatta.
pensare che non penserò più a te significa pensare ancora a te.
lasciami cercare quindi di non pensare che non penserò a te.
aspetto piano, c'è un tempo per ogni cosa, ogni questione si può risolvere metà alla volta, prima e dopo di noi, la musica ci salverà tutti quanti. intanto possiamo provare a smetterla di esistere, e semplicemente: succedere.
How happy is the blameless vestal's lot!
The world forgetting, by the world forgot.
Eternal sunshine of the spotless mind!
Each pray'r accepted, and each wish resign'd.
lunedì 3 maggio 2010
rovesciare i propri occhi
Marco Polo entra in una citta’; vede qualcuno in una piazza vivere una vita o un istante che potevano essere suoi; al posto di quell’uomo ora avrebbe potuto esserci lui se si fosse fermato nel tempo tanto tempo prima, oppure se tanto tempo prima a un crocevia invece di prendere una strada avesse preso quella opposta e dopo un lungo giro fosse venuto a trovarsi al posto di quell’uomo in quella piazza. Ormai, da quel suo passato vero o ipotetico, lui e’ escluso; non puo’ fermarsi; deve proseguire fino a un’altra citta’ dove lo aspetta un altro suo passato, o qualcosa che forse era stato un suo possibile futuro e ora e’ il presente di qualcun altro. I futuri non realizzati sono solo rami del passato: rami secchi.
Se ti dico che la citta’ cui tende il mio viaggio e’ discontinua nello spazio e nel tempo, ora piu’ rada ora piu’ densa, tu non devi credere che si possa smettere di cercarla.
L'inferno dei viventi non qualcosa che sara’; se ce n'e’ uno e’ quello che e’ gia’ qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo piu’.
Il secondo e’ rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non e’ inferno e farlo durare e dargli spazio.
(Italo Calvino, Le citta’ invisibili, 1972)
Second one: screenshot from a video by Mustafa Sabbagh.
http://www.mustafasabbagh.com/
Iscriviti a:
Post (Atom)