lunedì 26 ottobre 2009

truth

truth

i do not love you anymore.
i do not love you anymore.

c'era una volta uno che aveva una bilancia che pesava la verità. ogni mattina, prendeva la verità, la tirava fuori dalla tasca, la teneva un attimo sul palmo della mano, con quello sguardo paterno con cui i padri dicono ai figli di usare il profilattico, che non si sa mai, e la appoggiava con la più soffice carezza paterna sulla bilancia. la freccetta (ancora c'erano le freccette, non i cristalli liquidi) sobbalzava un istante e si riportava frettolosamente sullo zero. frettolosamente.
una cosa solenne.
lui guardava il tanto amato sobbalzìo della freccetta - con negli occhi tutta l'ansiosa attesa di un padre fuori dalla sala parto - sorrideva soddisfatto , sospirando, riprendeva la verità, con due dita, che se si schiaccia è un casino, e - vellutato - la rimetteva nella tasca. faceva così. pesava, sobbalzìo, zero, sorriso sospirato e soddisfatto, velluto e tasca, di nuovo, anche quella mattina. così sapeva che ancora una volta la sua verità non valeva niente.
e allora sapeva che anche quel giorno era un uomo libero.